Apple Music for Artists: Rivoluzione nel Monitoraggio Radio
Apple Music for Artists: Rivoluzione nel Monitoraggio Radio, Grandi novità per gli artisti che utilizzano Apple Music!
La piattaforma ha recentemente lanciato una funzionalità innovativa che promette di cambiare il modo in cui gli artisti monitorano il successo della loro musica: il tracciamento delle riproduzioni radiofoniche.
Immaginate di poter sapere esattamente quali stazioni radio in tutto il mondo stanno trasmettendo la vostra musica. Bene, ora è possibile! Apple Music for Artists ha introdotto un sistema che raccoglie dati da oltre 40.000 stazioni radio, sia terrestri che digitali, in più di 200 paesi.
Questa copertura globale offre agli artisti una visione senza precedenti della diffusione della loro musica.
Ma non è tutto. La nuova funzionalità non si limita a contare le riproduzioni.
Gli artisti possono approfondire i dettagli nelle sezioni “Tendenze” e “Luoghi” della piattaforma. Queste informazioni dettagliate possono rivelarsi preziose per pianificare strategie di marketing mirate e organizzare tournée in base alla popolarità in specifiche aree geografiche.
Combinando i dati dello streaming con quelli delle trasmissioni radiofoniche, la piattaforma offre ora un quadro completo della portata e dell’impatto della musica di un artista.
Per gli artisti emergenti, questa funzionalità potrebbe essere un game-changer.
Sapere quali stazioni radio supportano la propria musica può aprire nuove opportunità di networking e collaborazione.
Per gli artisti affermati, invece, potrebbe fornire insights preziosi per mantenere e espandere la propria base di fan.
In un’industria musicale sempre più data-driven, strumenti come questo diventano essenziali. Apple Music for Artists si conferma ancora una volta all’avanguardia, fornendo agli artisti gli strumenti necessari per navigare con successo nel complesso panorama musicale contemporaneo.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su come questa nuova funzionalità sta influenzando il mondo della musica!
Come usare i social per promuovere musica elettronica? Il parere di Giorgio Gasparin, social media manager per Apogee Music.
Abbiamo incontrato Giorgio Gasparin, social media manager di Apogee Music una delle label di Jaywork Music Group. Tra artisti e addetti ai lavori, ormai, si parla più di social che di comunicazione in generale… e senz’altro, si parla più di social che di musica.
“I social uno strumento eccezionale per promuovere, far conoscere e scoprire la musica in tutto il mondo grazie alla vitalità e alla potenza della rete che connette ogni popolo”, racconta Giorgio Gasparin. “La musica per eccellenza è strumento che unisce, crea l’onda giusta e grazie ai social molti artisti con un grande talento ma poche possibilità (inizialmente definiti “bedroom producer”, un’esempio Alan Walker) hanno la loro cassa di risonanza. Sui social le idee, il talento e il saper creare il beat giusto fanno la differenza, per ambire un giorno ai grandi palcoscenici”.
Oggi la musica sembra contare poco, le star sembrano sempre essere i dj – la musica sembra contare poco… Oppure no?
La musica è sempre al centro di ogni progetto, a maggior ragione adesso, dove moltissimi giovani si affacciano nel mondo della produzione musicale grazie a sistemi e software dove fare musica è sempre più “accessibile”. Il pubblico di un club o di un grande festival adesso è competente e sa riconoscere e selezionare. La differenza la fanno appunto i social che fanno diventare star e icone mondiali djs che macinano hit e successi. Il pubblico vuole questo, avere degli idoli e dei modelli da seguire, sia per stile musicale che per modo di approcciarsi ai fan.
Giorgio Gasparin, come promuovi sui social la musica di Apogee?
Il progetto Apogee è una bella sfida piena di stimoli e input interessanti. Il vero punto di svolta è rendere l’ascoltatore e follower vera e propria parte integrante dell’esperienza musicale, chiedendo pareri, consigli, feedback rendendolo partecipe a 360 gradi di quella che è la nostra visione, che poi sarà la sua stessa in pista, in auto, in viaggio o dovunque ascolterà la musica di Apogee. Uniamo una comunicazione giovane, ironica, con tanti meme, ad uno stile professionale che non deve mai mancare, dietro c’è tanto lavoro di artisti competenti che condividono le loro visioni e sogni creati in studio e io devo comunicarle al mondo.
Quanto conta TikTok? Quanto conta Instagram? E gli altri social?
Tik Tok è una piattaforma giovane che si rivolge ad un pubblico giovanissimo e che va a mille all’ora come le vite dei giovani adesso, è una piattaforma dai grandi margini e dove una canzone può diventare tormentone, vero e proprio fenomeno sociale alla velocità della luce. Instagram invece è una piattaforma dove interagire e raccontare, dove mettere in luce diversi aspetti della produzione musicale, dove organizzare contest e giveaway e dove il follower diventa parte integrante dell’etichetta. Contano entrambi, in modo diverso, sono complementari.
Giorgio Gasparin, quanto conta Spotify per il successo di un brano elettronico? E invece Beatport quando vale?
Spotify è stata la vera rivoluzione nel mondo musicale sia in positivo che in negativo, adesso la musica pubblicata su Spotify è rivolta al mondo intero e il nostro brano può essere riprodotto anche dall’altra parte del mondo, ma le canzoni “rimangono” meno e vengono “consumate” in brevissimo tempo, potendole ascoltare in loop quando si vuole e dove si vuole. Proprio per questo un dj producer a livello mondiale deve prepararsi a produrre circa 20 tracce di successo durante l’anno per rimanere in “hype”. Beatport ha colto immediatamente la palla al balzo e aiuta i dj a conoscere e scoprire sempre nuovi artisti e generi musicali, siamo entrati nell’era digitale e dobbiamo farcene una ragione.
Quali sono gli errori che vedi fare più spesso nella promozione social da parte dei dj italiani?
E’ avere un profilo dove è sempre e solo l’artista a “parlare”, in una comunicazione vincente deve esserci uno scambio e momenti per dare spazio e visibilità ai propri follower sono importanti perché permettono di stringere sempre di più il rapporto artista/follower e creare un legame che va oltre. Il ri-condividere storie, organizzare raduni, giveaway di biglietti per i concerti e merchandising costa poco ma crea un legame forte. Spesso questo aspetto è sottovalutato perché i social media manager sono sommersi di foto di serate, tour, uscite, e altro da condividere.
Stanno per arrivare Miami Music Week e Winter Music Conference e noi discotecari giochiamo splendidamente d’anticipo, perché siamo al top (as usual) con Danny Druce… Ovvero, vi facciamo leggere una super interview ad un dj che vive e lavora a Miami. Il suo nuovo singolo, “I Feel the Energy”, esce il 19 aprile su Rainbow Recordings / Jaywork. “Ha sonorità classic house”, racconta.
Ci racconti com’è la scena musicale di Miami?
La scena musicale di Miami è difficile da mettere sotto un unica etichetta. Miami rappresenta un insieme di culture, che ovviamente si fondono nel sound e nelle sonorità di questa realtà unica. Latino, House, EDM, Techno batte forte in ogni angolo di Miami.
E la Winter Music Conference di Miami, come si è evoluta negli anni?
La Winter Music conference continua ad evolversi, anche se onestamente sento che sta perdendo un pò il fascino dei tempi, dove si portava la musica nuova, la tendenza della prossima estate e così via dicendo. E’ una settimana dove si possono incontrare ed ascoltare i DJ migliori, i pool party più pazzeschi ma per poi finire nel carrozzone dell’ULTRA.
Come vedi la scena musicale dance italiana in questo periodo, tu che la vedi dall’estero?
Ma sono molto sorpreso dalla scena italiana, che ancora una volta la fa da padrona all’estero. Siamo sempre i numeri uno del clubbing, con punte di mainstream come il progetto Meduza. Esportiamo tantissima Tech-House e Techno di altissimo livello. Il Pop strizza l’occhio agli anni 80’ quando tra dance e pop, non c’era molta differenza.
Che sonorità secondo te funzioneranno nell’estate 2024?
Le sonorità di quest’estate. Non so ancora, ma sicuramente qualcosa di fresco o classic. Qui purtroppo non è l’estate dei tormentoni, è sempre bello sintonizzarsi sulle frequenze italiane e sentire cosa si suona.
Come vedi il panorama musicale internazionale? E il clubbing? Da “vecchio” dico che il panorama musicale avrebbe bisogno di più qualità. Ricevo ogni settimana tracce che sono insuonabili, quanto non l’idea che c’è dietro ma la qualità del mix e master. Le etichette ma soprattutto Beatport, Spotify dovrebbero avere più controllo su quello che esce. Il Clubbing… Credo che non esistano più i clubber o si siano estinguendo. I club, esistono ancora e vanno forte specialmente qui a Miami, o Las Vegas, ma i Clubber non sono quelli di Ibiza o delle mitiche serate sulla riviera romagnola.
Che consigli daresti a chi si approccia oggi al lavoro del dj?
Perché è ancora un Lavoro? Lol ! Siate differenti, e seguite il vibe che proviene dalla pista, non mettete le tracce perché le mette quel dj, suonate con il cuore, non chiudetevi in etichette e fate ballare la gente, è quello che conta!
Elencaci 3 dischi, recenti o più vecchi, che sono essenziali per raccontare chi sei musicalmente… e spiegaci perché
Sueno Latino di Sueno Latino : Il primo vinile che ho acquistato e che ho suonato. Quel giorno avrei deciso che sarei diventato DJ.
Hot di INNA, il disco che ha lanciato il progetto DANDEEJ e che mi ha fatto conoscere internazionalmente con i vari remix realizzati e le collaborazioni.
Dreamer’s corner di Vitodito e Talamanca su etichetta ENCANTA, il brano che sulla spiaggia di Ibiza mi ha fatto prendere una nuova direzione musicale, melodic progressive ed lanciare il progetto Druce che ancora è tra i miei più di successo.
Danny Druce, cosa pensi del bel periodo delle discoteche? E dei concerti, in Italia e negli USA?
Sono diventato papà 3 anni fa. E tutto bello, ma discoteche? Concerti? Chi, dove, quando?
Come vedi il futuro di chi vive di musica o vuole organizzare eventi?
Bene, l’AI non potrà mai sostituirsi ad un’artista o a chi organizza eventi. Qui negli USA certamente è molto più soddisfacente, perché c’è sempre stato un pubblico più facile e meno esigente. Ma in Italia siamo campioni di qualità.
Quando e perché utilizzare un ghost producer per entrare nel mondo della musica.
Inutile girarci tanto attorno, il discorso del Ghost producer e del quando utilizzare il Ghost Producer crea (in Italia) sempre polemica e tante volte imbarazzo da parte di chi lo utilizza.
Ma prima di proseguire facciamo chiarezza su chi è il Ghost producer e come Wikipedia lo definisce :
Ghost producer, letteralmente il “produttore fantasma” che compone un brano musicale, seguendo precise indicazioni.
Ma anche il proprio gusto personale, per poi cederlo (dietro pagamento) ad altri, che lo pubblicano col proprio nome.
Un procedimento analogo a quello dei cantanti turnisti, ingaggiati per prestare la propria voce ad un brano che non li vedrà come interpreti pubblicamente, o a quello dei session man
“musicisti assunti per suonare in un preciso progetto musicale oppure, su commissione, in appoggio ad un artista o gruppo musicale di cui non sono membri stabili” (da Wikipedia).
Possiamo capire facilmente che il mestiere del Ghost producer è antico quanto la musica.
Nessuno deve trovarci qualcosa di sbagliato nell’avvalersi di una persona esperta che si mette a disposizione per permettere di entrare a far parte del mondo della produzione musicale in maniera professionale.
Ma vediamo quando e perché utilizzare un Ghost producer e come farlo in maniera corretta.
Se sei un giovane produttore e continui ad inviare le tue tracce demo alle etichette discografiche ma queste non ti rispondono.
Ti dicono che i tuoi brani sono ancora “immaturi” oppure non sono ad un livello tale da poterli pubblicare ?
Direi che per cominciare la tua avventura discografica sarebbe efficace contattare un Ghost Producer.
Tante volte si perde un sacco di tempo per cercare di creare in studio delle cose che invece sarebbero molto più semplici se lavorate con un professionista affermato.
Soprattutto all’inizio di una carriera “acquistare” brani fatti da altri per poi evolversi anche a livello produttivo può essere una scorciatoia.
Chi meglio di un esperto “producer” può essere in grado di aiutarvi a mettere sullo schermo prima e sul mercato poi le vostre idee rendendole interessanti per gli stores.
Fareste uscire la vostra release “stonata” perché vi intestardite a voler cantare o suonare, oppure “non mixata e finalizzata” solamente perché volete fare tutto da soli ?
Pensate che già negli anni ’70 molti musicisti famosi producevano musica “disco” ma poi si nascondevano dietro pseudonimi per non comparire.
Per paragonarlo al cinema direi che è come utilizzare una controfigura od uno Stuntman per le scene pericolose, voi che dite ?
Gruppi come i Boney M , i Milli Vanilli e gli stessi Village People nascono come coperture per i produttori che stavano dietro le quinte.
Dietro a personaggi come Dan Harrow e Joe Yellow ed a tantissimi personaggi della famosa ondata Italo Disco ci sono turnisti pagati per cantare e creare i brani di successo.
Per farla breve, come dicevamo prima, da sempre la musica si avvale di “ghost producer”
Oggi per sfondare o per entrare nel mondo dei produttori discografici ci si può affiancare a questi personaggi che non amano mettersi in mostra.
Questi Ghost producer possono fare per voi un lavoro molto efficace.
Per prima cosa bisogna avere ben chiaro il genere nel quale volete cimentarvi.
Poi cominciare ad informarvi su chi o quale studio potrebbe essere adatto per costruire addosso al vostro personaggio il brano giusto.
Chiaramente bisogna anche pensare al budget, infatti avvalersi di un buon produttore non è sempre una soluzione molto economica,
Oggi sul web potete trovare delle ottime alternative per iniziare a fare il produttore senza farvi spennare.
Avvalersi di un servizio di Ghost production non vi impedisce di “firmare” come autore/compositore il brano,.
Inoltre ci sono servizi che oltre alla vendita di un brano fatto su misura per voi vi trovano anche una etichetta pronta a pubblicare il brano stesso o a crearvi una carriera ed una label tutta vostra.
In poche parole, potete iniziare così la vostra storia nella musica, sviluppando assieme ad altri professionisti le vostre idee
Nel frattempo potete migliorare e cercare di diventare voi stessi i produttori materiali dei vostri brani e con il tempo potrete rinunciare ad un Ghost Producer.
Intanto per farvi un idea vi lasciamo un piccolo elenco dei siti più interessanti:
I Am Ghost Producer is an online Ghost Production shop where you can buy exclusive and unique songs with 100% copyright. This means that after buying a track, the client becomes the full owner of this song forever and can use it anywhere under his alias /pseudonym. Tracks are sold in single copies only and are immediately removed from the store after being sold.
Beatport, come personalizzare il profilo Artista e Label, qui trovi tutti i link per farlo velocemente e facilmente.
Che tu sia un Artista o l’A&R di una label elettronica devi gestire Beatport al meglio.
In questo periodo ci stanno arrivando tante richieste dai nostri Produttori su questo argomento.
La prima cosa da fare sicuramente riguarda la personalizzazione della tua pagina artista o dell’etichetta.
Qui trovi tutte le informazioni utili per sistemare il tuo profilo Artista / Label su Beatport.
Dovrai cominciare dalla verifica del tuo Profilo e poi lavorare sul tuo Personal Brand, immagine appropriata allo stile di musica che proponi, ricordati che l’immagine che proporrai dovrà riflettere esattamente il tuo stile musicale.
Creare una propria Identità visiva e ottimizzare la propria BIO (in Inglese) è molto importante.
Ogni artista dovrà creare un’immagine di 590×404 pixel e scrivere una biografia contenente (fino a) 2000 caratteri.
Verificato il tuo profilo artista dovrai collegarlo al tuo profilo utente (noto anche come profilo utente DJ o negozio Beatport) , in questo modo avrai in un unico posto tutte le tue releases e le tue Charts.
Il Potere del Pitching su Spotify: Come Far Emergere la Tua Musica
Se sei un artista determinato a far brillare la tua musica su Spotify, hai sicuramente sentito parlare del “pitching”. Ma cosa significa davvero e come può influenzare la visibilità della tua release sulla piattaforma di streaming più famosa al mondo?
Cos’è il Pitching su Spotify?
Il pitching su Spotify è un modo per presentare la tua musica direttamente agli addetti ai lavori della piattaforma, con l’obiettivo di farla inserire nelle playlist editoriali. Queste playlist, curate da veri esseri umani, sono un veicolo potentissimo per aumentare l’esposizione della tua musica. Gli editor di playlist valutano le proposte considerando vari elementi, tra cui il pitching stesso, l’attività sui social del produttore, le strategie di promozione e il tipo di pubblico a cui è destinata la musica.
Come Funziona?
Per iniziare il processo di pitching, è essenziale avere un profilo Artista su Spotify, accuratamente curato con foto, biografia e, soprattutto, evidenziando una playlist personale. Il pitching può essere eseguito caricando la traccia almeno tre settimane prima della sua uscita ufficiale. Segui questi passaggi:
Accedi al tuo profilo Artista su Spotify.
Vai su “Music” e successivamente su “Upcoming”.
Clicca sul link “Pitch a Song” e segui le istruzioni fornite per completare l’operazione.
Il Potere del Pitching su Spotify: Come Far Emergere la Tua Musica
L’Importanza della Cura del Profilo Artista
Spotify dà molta importanza alla completezza e alla cura del profilo Artista. Assicurati di avere una biografia coinvolgente, foto di alta qualità e una playlist personale che rappresenti al meglio la tua identità musicale. Questi dettagli sono fondamentali per catturare l’attenzione degli editor di playlist durante il processo di valutazione.
Il Timing è Cruciale
Per massimizzare le tue possibilità di successo, pianifica con attenzione il momento in cui eseguirai il pitching. Carica la tua traccia in anticipo, almeno tre settimane prima della data di uscita programmata. Questo darà agli editor il tempo necessario per valutare la tua proposta.
Conclusioni
Il pitching su Spotify è un’opportunità imperdibile per gli artisti che desiderano far emergere la propria musica. Investi tempo nella cura del tuo profilo Artista e nel processo di pitching, e potresti vedere la tua musica emergere nelle playlist editoriali di Spotify. È un modo efficace per connetterti con nuovi ascoltatori e far crescere la tua presenza nel mondo della musica digitale.
Se pensi che questo contenuto ti sia stato utile, segui il nostro BLOG – Jaywork blog
Iscriviti alla nostra Newsletter per rimanere sempre aggiornato con il mondo Jaywork Music: www.jaywork.com/newsletter
Poni PunkFlwr il nuovo A&R di Beathacker, Andiamo a conoscerlo
Ci racconti brevemente chi sei e come fai il tuo lavoro?
Mi chiamo Christian Fischer aka Poni PunkFlwr (un Dj e Producer), sono un grafico per l’industria cinematografica, sono un DJ e in realtà faccio musica solo da due anni. Dal 1996 al 2001 sono stato resident al leggendario Djungle Club di Abensberg, nel cuore della Bassa Baviera, dove ho suonato con DJ Hell, Africa Bambata, Dj Tonka, Monika Kruse, Acid Maria, Massimo e Chris Liebing, tra gli altri.
Quali sono le tue influenze e i tuoi gusti musicali? Qual è il tuo rapporto con la musica?
Da bambino sono sempre stato interessato alla musica. Anch’io ho imparato uno strumento, il corno tenore. E ha anche suonato in una banda di ottoni. Ma sono sempre stato attratto dalla musica sintetizzata e dalle canzoni con influenze elettroniche, ma il genere non ha mai avuto un ruolo. Ad esempio, ero totalmente affascinato dai suoni (all’epoca c’erano molti campionamenti) di Bomb the Bass, S-Xpress, Coldcut o Inner City e Deee Lite. Non ho mai deciso perché mi piace la musica di tutti i generi. Ho sempre preferito la musica house ricca di voci. Soprattutto, la musica deve essere ballabile. Deve farti muovere, farti ballare e scatenare sentimenti.
Che ci racconti di questa nuova avventura con Jaywork Music Group, ovvero la label Beathacker?
Sono arrivato a Jaywork tramite una traccia demo che Dj Techneck (l’A&R dell’etichetta Ritmika) ha ascoltato e mi ha immediatamente offerto un contratto. Gli sono molto grato per questa opportunità, perché da allora ho continuato a pubblicare su una delle tante etichette del Gruppo Jayowork. È molto divertente e mi ha aiutato a crescere e ad imparare moltissimo. Grazie anche a Techneck, che è sempre stato lì per aiutare e consigliare. Questo è esattamente ciò che Jaywork mi ha offerto ora. Diventare mentore e coordinatore per l’etichetta Beathacker. Voglio davvero ingaggiare giovani produttori e musicisti, o ovviamente quelli più esperti, e supportarli nel portare la loro musica nel mondo.
Che musica produrrete? Che tipo di artisti state cercando?
Cerco musica che risvegli sentimenti, che tocchi le persone che l’ascoltano e la ballano e faccia loro dimenticare la vita di tutti i giorni. Semplicemente un suono da club davvero buono che, come prima, poteva essere ascoltato solo nei club. Naturalmente, il comportamento di ascolto e il modo in cui viene acquistata la musica sono cambiati radicalmente negli ultimi 20 anni. Ma la sensazione di stare sulla pista da ballo e poi all’improvviso arriva questo suono che ti fa fluttuare, questo è quello che cerco. Chi siano questi DJ o produttori alla fine non mi interessa. Se la musica mi cattura, verrà rilasciata. Sono abbastanza aperto quando si tratta di genere, dalla deep house alla vocal house, alla tech house o alla trance. Tutto può trasmettere esattamente quella sensazione.
Ci racconti qualcuna delle prossime release? Che sound ha? Chi la sta realizzando?
Dato che sono ancora all’inizio, non c’è ancora molto da dire a riguardo. Ci sarà sicuramente un altro numero pubblicato da me (“FEEL SO GOOD”), ma è stato pianificato per un po’.
Prima di diventare l’A&R dei Beathacker.
Ma questo è un buon esempio della musica che sto cercando per l’etichetta.
Come è nato il tuo rapporto con Jaywork Music Group?
Come ti ho già detto, tutto è iniziato con un demo che Dj Techneck ha ascoltato e mi ha fatto ascoltare Jaywork.
Quali saranno secondo te le tendenze musicali nell’inverno 2023 – 24?
Se lo sapessi. 😉 Ma penso che la buona musica con l’anima funzionerà sempre.
Che consigli daresti a un giovane producer / dj che sogna di vivere di musica? Fai molta musica, lasciati ispirare dagli altri, impara dagli altri. Perseveranza, pazienza, duro lavoro e dare libero sfogo alle proprie idee.
Il Premio Tenco, senz’altro la più importante manifestazione italiana per quel che riguarda la musica d’autore, torna in scena al Teatro Ariston di Sanremo dal 19 al 21 ottobre. Tra gli artisti sul palco, insieme a star del nostro panorama musicale come Alice, Angelo Branduardi, Carmen Consoli e Vinicio Capossela, c’è anche Letizia Sperzaga, in arte Leti Dafne, che è stata per 20 anni cantante lirica, e che oggi esplora territori musicali molto diversi tra loro. Ad esempio, l’hip hop: con ED Music, una delle label di Jaywork Music Group ha pubblicato “Sono Tornata“. Per il gruppo discografico ed editoriale guidato da Luca Peruzzi e Luca Facchini è un risultato importante, che testimonia come Jaywork pubblichi musica di ogni genere, puntando sempre sulla qualità.
In particolare, Leti Dafne si esibisce sabato 21 ottobre, proprio con Vinicio Capossela, Flavio Giurato, Tosca e Tom Tzè. L’artista è stata selezionata grazie a Tenco Ascolta, una serie di live organizzati dal Club Tenco in giro per l’Italia durante i quali vengono selezionati i cantautori ritenuti più interessanti.
Nata a Cremona nel 1974, Leti Dafne è diplomata in canto lirico presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma, e laureata presso l’Istituto di Alta Formazione Artistica a Parma.
Ha frequentato l’Accademia di Arte Scenica per cantanti lirici a Modena. Ha insegnato canto lirico e leggero in numerose scuole e accademie musicali. È anche autrice teatrale, e ha vinto numerosi premi letterari.
Nonostante la formazione classica è sempre stata molto aperta alle novità e alla sperimentazione. Ha sempre amato il rap fin da ragazzina, sentendosi costretta quasi a vergognarsene, perché gli ambienti musicali e culturali che frequentava snobbavano un po’ questo genere.
A un certo punto però, pur amando molto l’Opera lirica, ha sentito l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, qualcosa di originale, che “svecchiasse” la Lirica pur nel rispetto della tradizione. Dal 2015 scrive canzoni sue.
Si può dire che sia l’unica musicista al mondo a mischiare due generi molto lontani: il rap e la lirica. È convinta che attraverso il rap e la buona metrica si possa veicolare qualsiasi tipo di messaggio: anche sociale, politico e culturale.
Leti Dafne sul palco del Premio Tenco con Jaywork Music Group
Leti Dafne, attraverso l’irriverenza del rap ma anche con la drammaticità della lirica, tocca i temi più disparati. Dai temi più sociali come l’omofobia e la violenza di genere, a quelli più personali e privati.
Di fondo però nei suoi testi viene raccontato spesso l’amore per l’Arte, per la Cultura e per la Musica, perché in una società folle come la nostra, la Bellezza può essere davvero una via di rinascita e conoscenza di sé. Nel 2017 esce il primo videoclip esperimento: “RIP Callas”, una canzone ironica sul mondo dell’Opera. Nel 2018 esce il primo EP “Perle ai porci” (dando vita alla collaborazione con il producer e arrangiatore Egiuann con cui tuttora collabora). Leti Dafne attualmente collabora con le etichette ED Music e Jaywork.
Da luglio 2023 collabora con Mattia Mugnai, violinista e amico storico, con cui ha sempre condiviso passioni come filosofia, kabbalah, spiritualità, mentalità finanziaria e molto altro.
Una collaborazione che è iniziata per gioco e totalmente in amicizia, ma che si è rivelata invece un perfetto sostegno professionale, soprattutto per le performance dal vivo.
E’ stata pubblicata da poco “Psychic Harmony”, una bomba tutta da ballare pubblicata da Apogee Music / Jaywork Music Group. L’hanno creata Luca Antolini e E-Rave.
A metà tra Acid e Techno, non dà respiro: sia nel Folual Mix, curato da Luca Folual sia nell’Apogee mix. Il ritmo è forte, ma non mancano suggestioni melodiche e soprattutto armoniche e sonore, per un brano davvero riuscito.
“Ho sempre avuto nel cuore questa melodia degli anni ’90 , ho sempre pensato di riproporla rivisitata, ma non era facile toccare un tale capolavoro”, spiega Luca Antolini. “Poi il destino mi ha unito con un partner eccezionale come Alessandro Bianchi (E-Rave) e con la sua maestria in studio, tutto è diventato più facile e incoraggiante.
Alessandro è un grande musicista e tecnico del suono davvero capace. Siamo soddisfatti entrambi di questa produzione”.
E come sono nati i nuovi due remix, Folual Mix e Apogee Mix?
“Volevamo fare una traccia che poteva essere sia per il dancefloor ma anche facilmente ascoltabile, ad esempio in auto… Una versione è più da ascolto, l’altra, più energica e cattivella è invece concepita per le piste techno”.
Insomma, un brano che mette insieme diversi tipi di sonorità e possibilità di ascolto…
“Elementi di musica acid ‘classica’ ed un’estetica decisamente vicina alla techno contemporanea. ‘Psychic Harmony’, con i suoi accordi che scendono, mette insieme l’elettronica più pura, ma non è certo un brano difficile da ascoltare fuori dai club… O almeno, questo era il nostro obiettivo”.
Apogee Music e Jaywork Music Group sono due realtà musicali di successo. In che modo possono collaborare?
Lo stiamo facendo nel massimo rispetto e anche in amicizia, con serietà e umiltà.
La carriera è un punto di vista, o forse un punto di arrivo… non saprei rispondere, preferisco sapere qualcosa dalla gente.
Cosa fa la differenza quando si sceglie di fare il dj?
Fare il dj secondo me è quasi una cosa innata, vuole dire trasmettere e sopratutto fare divertire la gente. Ci vogliono passione e cuore… non importa quanto sei importante.
Come vedi la scena musicale in questo periodo?
Sempre positiva ma forse troppe produzioni di ogni genere… Tutto questo ci insegna che il troppo stroppia.
C’è qualche giovane artista (dj, cantante, produttore, artista) che vuoi segnalarci?
Ce ne sono tanti ma non amo fare nomi. Di sicuro dimenticherei di citarne alcuni.
Preferisco dire che sento spesso talenti, giovani e non.
Jaywork Music: l’alleato perfetto per far decollare la tua carriera musicale 🎧🔥
Se sei un produttore di musica dance e vuoi far conoscere il tuo talento al mondo, Jaywork Music è la scelta giusta. Con servizi di promozione a 360 gradi, playlist personalizzate su Spotify, stampa su richiesta di CD e vinili e tanto altro ancora, Jaywork Music ti offre tutto ciò di cui hai bisogno per far decollare la tua carriera musicale.
Pubblicazione su tutti gli stores di streaming e download
La tua musica sarà pubblicata su tutti gli stores di streaming e download, inclusi Spotify e Beatport, garantendoti una visibilità globale.
Promozione e servizi aggiuntivi
Jaywork Music offre una vasta gamma di servizi di promozione, personalizzabili in base alle tue esigenze. Con promozione sui social media, ufficio stampa, passaggi radio e playlist su Spotify, video personalizzati per i social media e newsletter inviate a oltre 10mila addetti ai lavori del settore musicale, potrai far conoscere la tua musica ai giusti influencer.
Stampa di CD e vinili su richiesta
Offri ai tuoi fan prodotti fisici personalizzati con la possibilità di stampare CD e vinili su richiesta, grazie a Jaywork Music.
Rendiconti annuali chiari
Con Jaywork Music, avrai rendiconti annuali trasparenti, garantendoti il giusto compenso per la tua musica.
Invia il tuo demo a office@jaywork.com e il team di Jaywork Music ti offrirà consigli preziosi per far decollare la tua carriera musicale.
Conclusioni
Jaywork Music è un’etichetta discografica affidabile e professionale che offre servizi completi per i produttori di musica dance. Con la sua promozione a 360 gradi, pubblicazione su tutti gli stores di streaming e download, stampa su richiesta di CD e vinili e rendiconti annuali chiari, Jaywork Music è l’alleato perfetto per far decollare la tua carriera musicale. Invia il tuo demo e scopri come Jaywork Music può aiutarti a raggiungere il successo nella musica dance. #JayworkMusic #musica #promozione #carrieraartistica
Luca Peruzzi è un dj e produttore con una carriera che risale ai primi anni ’80. Nel corso degli anni ha maturato una notevole esperienza nella scena musicale, diventando una figura rispettata e apprezzata nel settore. Dal 1990 ha iniziato ad impegnarsi anche come produttore musicale, creando brani originali e remix per numerosi artisti. Attualmente, è socio ed A&R di Jaywork Music, etichetta discografica che ha lanciato molti talenti emergenti. Inoltre, collabora come speaker e dj per Radio WoW. Luca continua a esibirsi nelle consolle delle migliori realtà in Veneto ed Emilia, dimostrando la sua passione e dedizione per la musica a 360 gradi.
Le tue radici musicali sono varie e affondano nel passato. L’anagrafica non può essere smentita.
“Nasco come dj con la Disco e il funky di fine anni ’70. Direi che quelle sonorità mi sono rimaste nella pelle. Tuttavia, le mille esperienze nel campo musicale mi hanno fatto amare tanti generi compreso il rock e la new wave dei primi ’80. E poi è arrivato l’amore definitivo con la nascita della musica house”.
Come è nato “Vibe”?
“Era da tempo che avevo in pentola questo sample e credo che in questo momento si sposi perfettamente con i suoni che mi piace proporre durante le mie serate. Il suono è decisamente House e il facile sample latin lo fa diventare sicuramente anche radiofonico”.
Cosa pensi della AI nella produzione musicale?
“Siamo agli albori di queste nuove tecnologie, credo che condizioneranno in futuro ogni ambito della vita lavorativa, la mia preoccupazione è che appiattiscano ancora di più la creatività”.
Viviamo un periodo molto energico per quanto riguarda le discoteche.
“Le nuove generazioni che hanno scoperto i locali ed i club hanno portato nuova linfa e nuove energie ma anche l’esigenza di un nuovo modo di come impostare i dj set”.
In questi quasi 30 anni di produzioni hai avuto la fortuna di poter sperimentare tanti generi e di collaborare con tantissimi professionisti.
“Sicuramente ho sempre cercato di portare la mia esperienza come dj in quello che ho poi creato in studio. I miei riferimenti musicali sono veramente a 360 gradi ma devo dire che mi piace pescare molto le melodie dal passato”.
Un Luca Peruzzi a 360° e a tutto “Vibe”
Stiamo vivendo anche un periodo interlocutorio.
“Difficile sentire qualche cosa che emerge in maniera dirompente, sembra che tutti i top producer cerchino di andare sul sicuro. Ma questi periodi sono sempre esistiti, nel corso della storia della musica elettronica dance, e di solito, alla fine di questi, esplode qualche nuovo fenomeno”. Ha più volte detto che Guetta è sempre un passo avanti a tutti.
“Forse anche perché ha la fortuna di collaborare con tantissime persone. Mi piace la sua visione aperta. Seguo con molto interesse le produzioni di Hugel e di BZRP, che riescono a dare ai locali un mood decisamente positivo”.
Quale esperienza porta la radiofonia nelle tue produzioni musicali?
“Radio WoW è al momento fondamentale per me e le mie serate, mi permette di rimanere sempre molto aggiornato sulle nuove tendenze e sui gusti dei ragazzi che sono in continuo mutamento”.
Il termine dance non è diventato troppo stretto per racchiudere il modo di intendere la musica delle nuove generazioni?
“Se pensiamo alla dance come genere ristretto credo di sì. Ma se intendiamo la dance aperta a vari generi, direi che lo spazio per emozionare i ragazzi ci sia ancora. La cosa che mi piace moltissimo in questo momento è che la musica non ha più una data di scadenza. Oggi possiamo vedere giovanissimi che ballano ‘Gimme Gimme Gimme’ degli Abba o che cantano sulle note di ‘Maledetta Primavera’ per poi esplodere sul drop di Fisher. Ecco, secondo me questa è la dance odierna: un insieme di emozioni che si fondono per divertire”.
Un Luca Peruzzi a 360° e a tutto “Vibe”
Luca Peruzzi è un dj e produttore con una carriera che risale ai primi anni ’80. Nel corso degli anni ha maturato una notevole esperienza nella scena musicale, diventando una figura rispettata e apprezzata nel settore. Dal 1990 ha iniziato ad impegnarsi anche come produttore musicale, creando brani originali e remix per numerosi artisti. Attualmente, è socio ed A&R di Jaywork Music, etichetta discografica che ha lanciato molti talenti emergenti. Inoltre, collabora come speaker e dj per Radio WoW. Luca continua a esibirsi nelle consolle delle migliori realtà in Veneto ed Emilia, dimostrando la sua passione e dedizione per la musica a 360 gradi.
Le tue radici musicali sono varie e affondano nel passato. L’anagrafica non può essere smentita.
“Nasco come dj con la Disco e il funky di fine anni ’70. Direi che quelle sonorità mi sono rimaste nella pelle. Tuttavia, le mille esperienze nel campo musicale mi hanno fatto amare tanti generi compreso il rock e la new wave dei primi ’80. E poi è arrivato l’amore definitivo con la nascita della musica house”.
Come è nato “Vibe?
“Era da tempo che avevo in pentola questo sample e credo che in questo momento si sposi perfettamente con i suoni che mi piace proporre durante le mie serate. Il suono è decisamente House e il facile sample latin lo fa diventare sicuramente anche radiofonico”.
Cosa pensi della AI nella produzione musicale?
“Siamo agli albori di queste nuove tecnologie, credo che condizioneranno in futuro ogni ambito della vita lavorativa, la mia preoccupazione è che appiattiscano ancora di più la creatività”.
Viviamo un periodo molto energico per quanto riguarda le discoteche.
“Le nuove generazioni che hanno scoperto i locali ed i club hanno portato nuova linfa e nuove energie ma anche l’esigenza di un nuovo modo di come impostare i dj set”.
In questi quasi 30 anni di produzioni hai avuto la fortuna di poter sperimentare tanti generi e di collaborare con tantissimi professionisti.
“Sicuramente ho sempre cercato di portare la mia esperienza come dj in quello che ho poi creato in studio. I miei riferimenti musicali sono veramente a 360 gradi ma devo dire che mi piace pescare molto le melodie dal passato”.
Stiamo vivendo anche un periodo interlocutorio.
“Difficile sentire qualche cosa che emerge in maniera dirompente, sembra che tutti i top producer cerchino di andare sul sicuro. Ma questi periodi sono sempre esistiti, nel corso della storia della musica elettronica dance, e di solito, alla fine di questi, esplode qualche nuovo fenomeno”. Ha più volte detto che Guetta è sempre un passo avanti a tutti.
“Forse anche perché ha la fortuna di collaborare con tantissime persone. Mi piace la sua visione aperta. Seguo con molto interesse le produzioni di Hugel e di BZRP, che riescono a dare ai locali un mood decisamente positivo”.
Quale esperienza porta la radiofonia nelle tue produzioni musicali?
“Radio WoW è al momento fondamentale per me e le mie serate, mi permette di rimanere sempre molto aggiornato sulle nuove tendenze e sui gusti dei ragazzi che sono in continuo mutamento”.
Il termine dance non è diventato troppo stretto per racchiudere il modo di intendere la musica delle nuove generazioni?
“Se pensiamo alla dance come genere ristretto credo di sì. Ma se intendiamo la dance aperta a vari generi, direi che lo spazio per emozionare i ragazzi ci sia ancora. La cosa che mi piace moltissimo in questo momento è che la musica non ha più una data di scadenza. Oggi possiamo vedere giovanissimi che ballano ‘Gimme Gimme Gimme’ degli Abba o che cantano sulle note di ‘Maledetta Primavera’ per poi esplodere sul drop di Fisher. Ecco, secondo me questa è la dance odierna: un insieme di emozioni che si fondono per divertire”.
Con la regia di Valentina Bertani, “La Timidezza delle Chiome”, è stato presentato nella Sezione Notti Veneziane delle Giornate degli Autori alla 79a Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed è un film molto intenso.
Quando la scuola finisce e comincia l’età adulta, Benjamin e Joshua Israel, due gemelli omozigoti di origine ebraica, iniziano a sentirsi oppressi.
Mentre amici e compagni di classe pianificano una nuova vita, loro non riescono a immaginare il futuro.
Tra gli editori delle musiche del film, anch’esse molto particolari, c’è Jaywork, il Music Group coordinato Luca Peruzzi e Luca Facchini.
E’ un altro passo importante per una realtà nata per mettere insieme il meglio delle energie della scena italiana ed internazionale.
Da sempre il cinema segna tendenze musicali e regala brani che restano nel cuore di tutti noi.
E proprio la sala e i film rappresentano un ottimo canale per far ascoltare la propria musica anche per i tanti talenti musicali con cui Jaywork Music Group collabora.
Satisfied, il nuovo singolo di Bibbi DeeJay Feat Thir13een su Atomika Records
Jaywork Music attraverso le sue etichette discografiche dà spazio a tanti nuovi talenti, italiani e non solo.
Questa realtà curata da Luca Facchini e Luca Peruzzi è proiettata nel futuro ed alla costante ricerca di contenuti innovativi. Tra le diverse sub label di Jaywork c’è spazio per vari tipi di musica: dall’italiana ad ogni genere di musica dance (dalla house alla techno, c’è tutto!).
“Se siete dei produttori e state cercando un etichetta discografica sempre in evoluzione, Jaywork è la vostra scelta migliore”,
raccontano Luca Facchini e Luca Peruzzi.
Satisfied, il nuovo singolo di Bibbi DeeJay
Tra i tanti talenti fatti crescere da Jaywork ecco Bibbi Deejay, che su Atomika, una delle label del gruppo ha appena pubblicato “Satisfied”, un treno house da pista perfetto per muoversi a tempo senza respiro.
Bibbi Deejay è da anni un professionista del sound, soprattutto in ambito tech house.” ‘Satisfied’ nasce da ciò che sono stati i miei precedenti tre singoli”, racconta Bibbi Deejay.
“La voce è quella di Thir13een, un artista ormai piuttosto noto che ha una voce davvero notevole. E’ un artista di madrelingua inglese in cui credo molto”.
Ecco poi come Bibbi Deejay racconta la sua esperienza con Jaywork:“Sono certo che si sente forte l’impegno che c’è dietro un progetto di questo tipo. E’ grande la passione che gli è stata dedicata. L’obiettivo, è come sempre raggiungere un successo, che non è mai scontato… e poter ascoltare ‘Satisfied”, chissà sulle piattaforme e sulle radio, sia nazionali sia internazionali, oppure nei locali nel dj set di qualche collega, sarà davvero molto emozionante”.
Mondiali di Calcio 2022 Assieme agli Atomici con il loro nuovo singolo Top Player.
La nostra Nazionale non è ai Mondiali neanche questa volta ? Nessun problema … ci pensano gli Atomici.
Dopo dieci anni tornano gli zii del reggaeton italiano ed è subito festa.
L’idea del brano è nata un po’ per gioco
Una traccia grezza dove echeggia un coro da stadio, dove chiudendo gli occhi ti ritrovi in mezzo alla curva tra odori, colori, la passione per il calcio, ed un’energia pazzesca.
Noi ATOMICI abbiamo passato l’infanzia tra campetti di calcio improvvisati e campi sportivi di livello agonistico e questo brano ci ha fatto tornare un po’ a quei tempi lontani, ma sempre attuali.
Guardando generazioni giocare e vivere il tifo di una città con i propri colori.
In studio quel giorno ci siamo chiesti: “Perché’ non fare un pezzo sul Calcio e sull’essere un “TOP PLAYER” nel gioco ma anche nel quotidiano?”
Con un Mondiale alle porte abbiamo deciso di fare un pezzo corale,
da stadio, che unisca tutte le età per lo sport più amato nel mondo!
Il lavoro in studio, come sempre, è divertente, ti immedesimi in ogni parola, in ogni suono e Daniele Soriani, con Gianrico Leoni sono come un centrocampo ermetico, pieni di idee e offrono assist precisi. Noi Atomici facciamo gli attaccanti di razza italo-brasiliani e sottoporta non dobbiamo sbagliare.
E la difesa? LA difesa è in mano alla JAYWORK MUSIC, quindi la squadra è TOP!
Con una squadra così, registrata la traccia, è stato facile immaginare il videoclip: abbiamo avuto la fortuna di essere ospiti del “DVNE BEACH CLUB” (RIOTORTO -LI) e grazie al supporto di Stefano Sapori (drone man) e la fotografa e scenografa Dunia Oddone, abbiamo arricchito la traccia con un video che farà saltare tutta la curva! Palla al centro!
José Raimundo Capitani e Daniele Greco (alias BK) sono gli Atomici.
Mondiali di Calcio 2022 Assieme agli Atomici
Come l’inizio di alcune barzellette, c’è un italo-brasiliano e un italo-pugliese che si incontrano in Toscana proprio tra Livorno e Pisa. Come inizio non è male!
Il duo nasce nell’inverno 2004, dopo la classica gavetta da solisti. Passo dopo passo, serata dopo serata sono riusciti a essere definiti “esplosivi” proprio grazie al loro sound e alla loro energia, che li porterà a prendersi di diritto il nome ATOMICI.
Il loro stile varia tra Hip Hop, Reggaeton italiano e attraversa melodie R’n’b, ma sempre in cerca di sonorità nuove per creare la propria identità musicale. Nell’estate 2005, dopo la vittoria di una borsa di studio al “Festival del Tirreno”, il duo parte con un progetto più concreto che li porterà in studio di registrazione.
Da qui escono i primi singoli “Muovi quel sedere” e “Il Kamaleonte” che anticipano l’uscita del loro primo album “RAP FOR PEACE” nel 2007. Parte il primo tour radio e live che coinvolge gli Atomici anche come vocalist negli eventi Hip hop e in manifestazioni importanti, incrementando di esperienza e consensi sulla scena.
Nel 2009 il duo pubblica il secondo album “GOOD” e grazie al brano “GUSTATELO” (reggaeton italiano) approdano alla fase finale del “Festival di Castrocaro” nel 2010 in diretta su RAIUNO: terzi classificati, ma usciti vincitori da una rassegna importante che ha dato loro modo di poter lanciarsi più in alto.
Grazie alla visibilità ottenuta a Castrocaro, gli Atomici partecipano a due tappe del “RADIO BRUNO ESTATE TOUR” aggiudicandosi il premio di “Gruppo Rivelazione” nel contest “Fammi sentire la voce” nella tappa finale di Reggio Emilia e come ospiti al “Festival di Solarolo” (Ravenna) e a Riccione per le selezioni di Miss Italia.
Il duo si rende indipendente e sull’onda dell’entusiasmo prosegue un lungo tour dalla Toscana all’Emilia Romagna, dalla Puglia alla Sicilia, fino alla tappa estera in Macedonia(MK), fino al 2013, anno nel quale esce il loro terzo attesissimo album “FUORI DAL BUNKER” che enfatizza le sonorità sempre ricercate, regalando diversi tormentoni estivi, tra i quali “MUEVELO REMIX” con la collaborazione del “Papa’ del Reggaeton” David Ferrari (Lui è il Papà, gli Atomici sono gli zii del reggaeton italiano come precursori del genere, ad oggi ben affermato).
Nel 2021-2022, in un periodo tosto, riparte un nuovo progetto e gli Atomici sono tornati, risvegliando sia la curiosità nostalgica della “vecchia guardia” cresciuta con loro, ma anche per stimolare le “generazioni Z” attuali.
Mondiali di Calcio 2022 Assieme agli Atomici
Grazie ai produttori Daniele Soriani e Gianrico Leoni e l’etichetta JAYWORK MUSIC capitanata da Luca Facchini e Luca Peruzzi, il duo esce inizialmente con featuring dance (DINERO) e successivamente con il brano “TI MANDO A FARE IN COOL”.
Ora è arrivato il momento del nuovo singolo “TOP PLAYER”, un brano che ci terrà compagnia per il periodo Mondiale e calcistico a 360°.
D:Side, label di Jaywork Music Group che propone techno, trance e new dream, dopo gli ottimi risultati raggiunti dalla prima compilation, presenta “D:Side Dream Parade Vol. 2“.
La compilation, già disponibile in pre order su Beatport a questo link :
Dal 30 settembre è disponibile anche come cd, proprio come il primo volume.
E’ una selezione perfetta per muoversi a tempo e/o con la mente di ben 16 tracce curata anche questa volta da Sammy Love con una bonus track d’eccezione, ovvero “Heart Is On Fire” di Lisa Desormeaux.
I ritmi a volte sono piuttosto alti, come ad esempio in “Dreaming” di Max.On e pure in un brano firmato da Franky Gada & Dream Boutique, ovvero “Ladyva”: ma in tutte o quasi le tracce selezionate da Sammy Love c’è anche un bel po’ di melodia e non mancano mai armonie che fanno sognare.
Tra “Innocent”, una vera canzone firmata da Roby B e Sara Voice, che apre la selezione di
D:Side Dream Parade Vol. 2 e la già citata “Heart Is On Fire” di Lisa Desormeaux, il brano che chiude la compilation, il livello musicale è decisamente alto.
Puoi acquistare il CD D:SIDE Dream Parade Vol. 1 & 2 a prezzo Speciale – Scrivi a info@jaywork.com
Perché come il primo volume, anche il secondo cd della serie D:Side Dream Parade è perfetto per chiunque voglia ascoltare musica che mentre fa ballare fa battere forte il cuore, in tutti i suoi colori.
Jaywork Music Group, che tra le altre pubblica le produzioni D:Side, è presente ed attiva sul mercato discografico dal 1998. Dal 2011 Luca Facchini, dj e produttore, ha acquisito il marchio e tutto il catalogo trasferendolo a Ferrara per proseguirne l’attività discografica.
Dal 2018 Luca Peruzzi diventa A&R delle Label di Jaywork e gestisce il gruppo con Luca Facchini.
Jaywork Music vanta all’attivo la produzione di numerose Hit tra le quali il progetto “2Black” con la notissima “Waves of Luv“, che ricalca il grande successo del brano musicale “In alto mare” di Loredana Bertè.
Jaywork Music attraverso le sue etichette discografiche si propone di dare spazio e scoprire nuovi talenti emergenti in Italia e non solo, essendo proiettata nel futuro ed alla costante ricerca di contenuti innovativi.
Jaywork Music dispone di numerose Sub-Labels che abbracciano vari generi e stili musicali, dalla musica Italiana alla musica Dance.
“Se siete dei produttori e state cercando un etichetta discografica sempre in evoluzione, Jaywork è la vostra scelta migliore”,
Promo Pool per DJ – Top 10 , in questo articolo tutto ciò che devi sapere sui migliori Promo Pool del 2022.
Alla fine, saprai per certo quale vuoi provare.
Cosa sono i Promo Pool per DJ?
Progettati principalmente per i DJ professionisti, i DJ record pool sono servizi in abbonamento che offrono download illimitati di MP3 per un importo mensile, trimestrale o annuale stabilito.
Oltre a contenere enormi cataloghi di musica, i pool di DJ ricevono regolarmente nuovi brani da produttori musicali ed etichette discografiche (grandi e piccole), offrendo ai DJ l’accesso esclusivo a brani promozionali che nessun altro possiede. In cambio, il proprietario del copyright ottiene essenzialmente la promozione della propria musica gratuitamente.
Per chi sono i DJ Pools?
I Promo Pool per Dj soddisfano tutti i DJ, molti di loro contengono le ultime classifiche musicali, mentre archiviano anche i cataloghi arretrati dei decenni precedenti.
Tieni presente, tuttavia, che questi servizi non sono aperti a chiunque e spesso dovrai dimostrare il tuo status di DJ prima di poterti unire.
Perché usare un Promo Pool per DJ ?
Oltre alle modifiche “DJ friendly”, i pool di DJ sono pieni di remix alternativi che non troverai su altri siti di download. Che si tratti di versioni introduttive estese, versioni finali, bootleg, mashup, versioni pulite ed esplicite, è qui che le troverai.
A seconda del servizio, puoi anche aspettarti tonnellate di utili strumenti per DJ come acapellas, campioni e DJ drop, tutti come parte del tuo abbonamento.
Questi sono senza dubbio i 10 migliori Promo Pool per DJ nel 2022!
1. BPM Supreme
Promo Pool DJ – Top 10 – Uno dei migliori pool di DJ in circolazione, e probabilmente il più noto, è BPM Supreme, con sede negli Stati Uniti.
BPM Supreme è ciò che potresti descrivere come un paradiso per i DJ “All in One”.
In altre parole, è un’ottima opzione per la maggior parte dei tipi di DJ; DJ di club commerciali ed eventi speciali, ecc. Oltre ad essere un’ottima fonte per nuove uscite e versioni esclusive, hanno anche tonnellate di classici in generi come Hip Hop, Elettronica, Pop, Alternativa e altro .
Il loro sito Web ha un’interfaccia utente bella e pulita, una navigazione semplice e una solida funzionalità di ricerca; ricerca per genere, versione, chiave, BPM o pertinenza.
Gli MP3 di alta qualità di BPM Supreme (320kbs) possono anche essere facilmente esportati nelle principali applicazioni software per DJ come Serato, rekordbox, Traktor e Virtual DJ.
Tieni presente che l’accesso alle funzionalità nell’app varia a seconda del livello di abbonamento
Inoltre, BPM ha anche una libreria di campioni separata per la quale i produttori possono acquistare crediti, chiamata BPM Create. Questo ti dà accesso a tutti i tipi di campioni e pacchetti di suoni.
Come BPM Supreme, ZIPDJ ha anche un enorme database che viene aggiornato quotidianamente.
Anche se non è sicuramente il più economico, è uno dei migliori pool di DJ per la musica elettronica e molti direbbero il miglior pool di DJ per la musica house.
Collaborano con oltre 2000 etichette discografiche, tra cui Ultra Music e Ministry of Sound (e anche Jaywork) ; il che significa che non mancano tracce promozionali esclusive.
ZIPDJ vanta il più grande catalogo elettronico di qualsiasi DJ Pool, con oltre 60 generi e oltre 300.000 brani tra Dance, House, Hip-Hop, R&B, Pop (inclusa la Top 40) e Latin.
Il sito Web è di nuovo bello e pulito, con pagine facili da navigare, scegliendo tra le nuove versioni, i migliori download, le classifiche di tendenza, le classifiche migliori e i pacchetti ZIPDJ.
L’interfaccia ha anche una funzione di ricerca più completa, con la possibilità di filtrare per traccia, artista, genere, etichetta, chiave o BPM. Hai anche la possibilità di creare playlist ed esportare brani nelle principali applicazioni software per DJ come rekordbox, Serato, Virtual DJ e Traktor, ecc.
Promo Pool DJ – Top 10 – Digital DJ Pool contiene oltre 150.000 tracce in più di 40 generi. Non solo sono tra i più economici, ma hanno anche una delle migliori app mobili, oltre all’accesso a una rete/comunità di DJ all’interno della piattaforma.
Alcuni dei loro generi principali includono Elettronica, Hip Hop e R&B, House, Trap & Dubstep, Pop e Caribbean.
Digital DJ Pool è una delle poche pool di DJ che ha una rete DJ integrata (o un aspetto sociale). Ciò ti consente di seguire altri DJ, etichette e artisti e anche di creare un feed musicale personalizzato; ricevere notifiche dalla tua rete.
Il sito ha un’interfaccia utente pulita e facile da navigare, con un’eccellente funzione di ricerca che puoi filtrare per genere, BPM e chiave. Inoltre, ogni file (MP3 di alta qualità di serie) è chiaramente etichettato per artista, titolo, versione e genere.
Digital DJ Pool ha anche classifiche aggiornate quotidianamente insieme a playlist pre-curate, anche se tieni presente che le versioni radiofoniche sono un po’ carenti, così come il loro catalogo arretrato.
Un pool di DJ meno noto e un’altra fantastica opzione all-in-one è la società canadese Crate Connect.
Con oltre 100 diversi sottogeneri, Crate Connect ha un impressionante catalogo arretrato rispetto alla maggior parte dei pool di DJ e anche un prezzo molto ragionevole!
Sebbene il sito Web possa sembrare piuttosto semplice sul front-end, una volta effettuata la registrazione, l’interfaccia utente è bella e semplice, offrendo una pratica funzione di ricerca/filtro; ordinando per genere, BPM, chiave, artista e titolo o anno.
Per quanto riguarda le versioni dei brani e gli strumenti per DJ, Crate Connect fornisce varie esclusive modifiche introduttivi (versioni radio e club), remix e anche transizioni. Inoltre, oltre ai file MP3 da 320 kb, offrono anche il formato di file WAV non compresso, che è un altro buon punto di forza.
A differenza di altri pool di DJ, non rimuovono nemmeno le tracce dal loro database, quindi potresti segnare uno o due classici difficili da trovare. Per quanto riguarda i “decenni”, il loro catalogo risale agli anni ’70 e generalmente sono buoni anche per le versioni mainstream.
Promo Pool DJ – Top 10 – Essendo in circolazione dal 2000 il pool di dischi di DJCity è uno dei più noti del settore.
Con oltre 100 diversi sottogeneri, alcuni dei loro generi principali includono Hip Hop, House, Pop, Trap/Twerk, Latin, R&B, Reggae e Afrobeats/Dancehall.
Sebbene DJCity non abbia il catalogo più ampio rispetto ad altri pool di DJ, non mancano le uscite esclusive provenienti dal loro team interno di remixer e produttori. Questo è probabilmente uno dei loro maggiori punti di forza: vantare brani che “non troverai da nessun’altra parte su Internet”.
Come ti aspetteresti da uno dei più grandi pool di DJ, hanno anche playlist curate professionalmente.
Dato che non è in evidenza, DJCity probabilmente non sarebbe tra i contendenti più forti per la musica elettronica underground o per i cataloghi arretrati mainstream. Tuttavia, si distingue come una delle migliori raccolte per DJ per l’hip hop.
Promo Pool DJ – Top 10 – Un altro buon pool di dischi all-in-one per DJ è MyMP3Pool.
Questi ragazzi hanno una grandezza del database più che adeguata, con una vasta selezione di sottogeneri.
Dal punto di vista del prezzo, è almeno il 50% in meno rispetto ai piani professionali dei principali concorrenti, quindi vale sicuramente la pena considerare questo promo Pool.
MyMP3Pool ha un sito Web pulito e un’esperienza di navigazione piacevole, con quasi 200.000 tracce nel database in 300 diversi sottogeneri.
Come con altri pool di DJ, ottengono pubblicazioni promozionali da etichette discografiche principali e indipendenti, fornendo ai loro utenti esclusive e pre-release.
Hanno anche una varietà di playlist curate messe insieme da DJ professionisti, inoltre puoi crearne di tue, ovviamente.
La funzione di ricerca ha la capacità di filtrare per “versione”, BPM o chiave e hanno anche i propri grafici che puoi consultare.
Per quanto riguarda le versioni delle tracce, hai strumentali ,remix, versioni radiofoniche, accappelle e altro.
Simile a BPM Supreme, puoi registrarti gratuitamente e ottenere l’accesso completo al sito per dare un’occhiata (solo anteprime di 30 tracce, nessun download). Questo dovrebbe darti una buona idea se vuoi provarlo. Altre caratteristiche interessanti includono suggerimenti di mixaggio armonico e grafica adeguata sui file musicali.
Ancora un’altra opzione all-in-one è Digital Music Pool, o “DMP” (da non confondere con Digital DJ Pool, che è il numero 3 in questo elenco). DMP si posiziona come “uno dei preferiti dai DJ di mix-show radiofonici, festival .
Con prezzi simili a DJCity e BPM Supreme (sul piano premium), l’azienda americana porta la top 40 mainstream, EDM, Hip Hop, tech house e molto altro.
Il team di Digital Music Pool carica quotidianamente nuovi brani, offrendo agli abbonati download illimitati/file MP3 di alta qualità a 320 kbps.
Gli utenti hanno accesso ad acappelle, remix e modifiche esclusivi, per non parlare delle prime versioni dei loro partner e artisti dell’etichetta.
Anche la funzione di ricerca fa il suo lavoro: offre la possibilità di ordinare per genere, esclusive o migliori download. In alternativa, puoi sfogliare le nuove versioni di DMP, le “scelte esclusive del sito”, le “10 migliori scelte dei DJ” o le “top 40 classifiche statunitensi e mondiali”.
Promo Pool DJ – Top 10 – Uno dei pool di DJ più longevi, in circolazione dal 1999, è Direct Music Service (DMS).
È utile per cataloghi arretrati di musica, catalogo, versioni alternative e strumenti per DJ unici.
Con una vasta gamma di generi, probabilmente diremmo che è più adatto ai DJ di club commerciali, forse quelli con una propensione all’Hip Hop e all’R&B rispetto ai generi elettronici.
È anche uno dei più costosi.
Come con altri pool di DJ nel nostro elenco, Direct Music Service offre modifiche e remix esclusivi che non troverai da nessun’altra parte.
Oltre alle introduzioni adatte ai DJ, vantano di tutto, da re-drum dal suono naturale, brevi montaggi, uscite accappella, strumenti DJ alternativi, campioni, loop, montaggi pubblicitari, transizioni e altro ancora.
Il sito Web e l’esperienza utente sono un po’ datati, per non dire altro, e probabilmente ti aspetteresti di più a questo prezzo.
Potresti essere interessato a sapere che DMS è supportato e utilizzato regolarmente da leader del settore come Lil Jon, Z-Trip, Jazzy Jeff e Mixmaster Mike.
Fondato nel 1985, iDJ Pool è il pool musicale più longevo per DJ. Probabilmente è adatto per un DJ da matrimonio simili.
I generi più completi all’interno di iDJ Pool sono definiti come Dance, Urban, Rock, Pop, Country, AC, Christian, Gospel e Jazz/Holiday.
Hanno sicuramente uno dei migliori cataloghi arretrati di classici, con alcuni dei loro cataloghi ordinati per occasioni come matrimoni, compleanni e anniversari.
Le versioni includono modifiche intro e outro per DJ, remix, e altro ancora.
L’estate appena iniziata ha segnato il ritorno a pieno regime delle attività per la musica dal vivo: la ripresa del settore live non ha riguardato solo i musicisti, ma anche i DJ, categoria che – tra quelle interessate dallo stop alle pubbliche esibizioni imposte per arginare il diffondersi della pandemia – è stata senza dubbio la più colpita.
Quella dei DJ set è una pratica che, soprattutto negli ultimi anni, grazie alle nuove soluzioni offerte dal settore pro audio sta interessando non solo i grandi club deputati a ospitare gli assi della consolle internazionali, ma – proprio come i concerti – tutti gli spazi dedicati alla socialità, dai circoli ricreativi alle feste private, passando per locali pubblici come pub, ristoranti, stabilimenti balneari e circoli sportivi fino alle feste private. In tanti, soprattutto tra i giovanissimi, si stanno cimentando nell’attività di disc jockey, chi per passione chi con la speranza di farlo diventare, prima o poi, un vero lavoro. Attenzione, però, perché una consolle, un impianto audio e tanta buona musica non sono gli unici dettagli a cui deve badare un DJ: ecco, di seguito, una serie di FAQ curate da SCF – società che in Italia gestisce la raccolta e la distribuzione dei compensi dovuti ai produttori discografici per l’utilizzo in pubblico di musica registrata – per organizzare il vostro DJ set a norma di legge.
DJ SET E LICENZE COME ESSERE IN REGOLA
1) quali licenze sono necessarie perché un DJ set sia a norma di legge?
Per svolgere l’attività di Deejay, anche con natura occasionale, occorre acquisire la licenza per la “copia tecnica”, ossia la riproduzione dei brani che si andranno a suonare durante il dj-set sui propri device e archivi di memoria.
2) Dove è possibile ottenere la licenza? Quanto costa?
La licenza può essere acquisita on-line sul sito SIAE all’indirizzo www.siae.it e presso tutti gli sportelli SIAE attivi sul territorio; il compenso annuo complessivo è di 279€ (oltre IVA) di cui 199€ per diritti d’autore (SIAE) e 80€ per diritti connessi (SCF).
3) Per quanto tempo si resta coperti dall’acquisizione della licenza?
La licenza ha durata dalla data di sottoscrizione e fino al 31 dicembre dello stesso anno.
4) anche i diritti connessi? Cosa sono?
I diritti connessi sono i diritti che spettano alle case discografiche e agli artisti interpreti ed esecutori per lo sfruttamento economico dell’opera registrata su supporto fisico o digitale (interpretazione eseguita dall’artista grazie all’investimento e all’organizzazione imprenditoriale di un produttore). Sono quindi complementari al diritto d’autore che spetta ad autori, compositori ed editori per lo sfruttamento economico dell’opera dell’ingegno, intesa in senso astratto, così come immaginata e composta (la partitura musicale e/o il testo letterario). Per svolgere l’attività di deejay in piena regola occorre pertanto acquisire entrambe le licenze.
5) La licenza è necessaria nel caso in cui il DJ set si tenga nell’ambito di una festa privata ?
La licenza è sempre necessaria quando si presta l’attività di Deejay, a titolo gratuito od oneroso, occasionalmente o con carattere di professionalità, indipendentemente dalla location e dal contesto in cui il dj-set è organizzato.
6) La licenza è a carico del DJ o dell’organizzatore dell’evento?
La licenza per la c.d. “copia tecnica” è a carico del DJ, che in difetto ne risponde personalmente; l’organizzatore dell’evento o il titolare del locale avrà invece l’onere di corrispondere i compensi, per diritto d’autore e diritti connessi, dovuti per la diffusione (c.d. comunicazione al pubblico) nell’ambito della serata.
7) Che rischi corre un DJ che venga trovato a esibirsi senza licenza? Chi può rilevare l’infrazione, e in che modo?
Ai sensi della legge sul diritto d’autore, l’esibizione di un Deejay in assenza della licenza “Diritti connessi” può essere sanzionata in sede civile, amministrativa e penale, qualora l’utilizzo avvenga a scopo di lucro. L’infrazione può essere rilevata anche dai pubblici ufficiali in occasione di controlli presso la sede dell’evento. Ai sensi della normativa vigente (art. 171 L.d.A e ss.) il fatto, commesso per uso non personale, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da Euro 2.582,00 a Euro 15.493,00.
Per la musica è veramente un periodo molto particolare, nel momento in cui sembra tutto andare verso il web e la musica in formato liquido , ecco tornare alla ribalta CD e Vinili, per la prima volta in controtendenza rispetto agli ultimi anni, aumento della richiesta dei supporti fisici !
D:Side, label di Jaywork Music Group che propone techno, trance e new dream presenta la sua prima compilation su cd, “D:Side Dream Parade”
E’ una selezione da sogno di 16 tracce curata da Sammy Love con una bonus track firmata da Gianni Parrini. E’ un cd imperdibile per tutti gli appassionati della musica che ha fatto la storia. Perché la musica che ha fatto la storia è bella da ascoltare anche tramite un supporto, non solo in streaming. Il cd parte decisamente bene con Lamuh – “Phenix” in un remix edit a cura di Sammy Love & Enea Marchesini e si chiude appunto con “Celestial”, brano prodotto da Gianni Parrini e Ricky Galliano… nel mezzo, tanti brani da non perdere, ognuno con un ritmo appena un po’ diverso.
D:Side Dream Parade è perfetta per chiunque amici la musica che mentre fa ballare fa battere forte il cuore, in tutti i suoi colori.
Jaywork Music Group è presente ed attiva sul mercato discografico dal 1998. Dal 2011 Luca Facchini, dj e produttore, ha acquisito il marchio e tutto il catalogo trasferendolo a Ferrara per proseguirne l’attività discografica. Dal 2018 Luca Peruzzi diventa A&R delle Label di Jaywork e gestisce il gruppo con Luca Facchini. Jaywork Music vanta all’attivo la produzione di numerose Hit tra le quali il progetto “2Black” con la notissima “Waves of Luv”, che ricalca il grande successo del brano musicale “In alto mare” di Loredana Bertè.
Jaywork Music attraverso le sue etichette discografiche si propone di dare spazio e scoprire nuovi talenti emergenti in Italia e non solo, essendo proiettata nel futuro ed alla costante ricerca di contenuti innovativi. Jaywork Music dispone di numerose Sub-Labels che abbracciano vari generi e stili musicali, dalla musica Italiana alla musica Dance. “Se siete dei produttori e state cercando un etichetta discografica sempre in evoluzione, Jaywork è la vostra scelta migliore”, spiegano Luca Facchini e Luca Peruzzi.
Un’altro argomento che negli ultimi anni ha creato tante discussioni e purtroppo tanta confusione sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista legale per la diffusione e l’uso di questi lavori.
Recentemente è aumentata esponenzialmente la possibilità tecnologica di lavorare e usare la musica e parti di essa nei modi più creativi e differenti e questo avvento della tecnologia ha preso in contropiede tutte le istituzioni storiche del governo della musica (Dalle Case Discografiche alle Società di Diritto D’Autore), che non sono riuscite ad arginare l’utilizzo di delle loro opere in maniera non ufficiale e autorizzata.
Ormai tutti gli appassionati di musica giovani e meno giovani sanno usare con facilità i programmi per creare e modificare brani per creare delle nuove tracce o stravolgere completamente quelle esistenti e l’avvento massiccio dei social anche a carattere musicale hanno permesso una diffusione di ogni tipo di lavoro anche (anzi quasi mai) non autorizzato dall’artista originale e dai proprietari del master stesso.
Tutto questo ha preso il via in maniera massiccia dall’arrivo della musica House e dalla metà degli anni ’80, infatti per la prima volta nella storia della musica in quegli anni venivano create tracce ex-novo partendo da campionamenti di brani vecchi o dall’utilizzo di voci esistenti , modificando completamente la tipologia ed il genere dei brani originali e, nella maggior parte delle volte, in piena PIRATERIA musicale, ovvero nessuno o pochissimi chiedevano il CLEARENCE (il permesso di utilizzare il campione originale), questo ha completamente stravolto le regole e tantissimi brani dell’epoca sono passati attraverso le Aule dei Tribunali per decidere chi doveva giovare dei proventi generati.
La Italo House dell’epoca è piena di esempi di questo tipo, dai Black Box con Ride on Time agli USURA con Open Your Mind, tanto per fare qualche esempio pratico.
Negli anni diciamo che la situazione è migliorata ed è stata maggiormente sottoposta a controllo infatti oggi le Case Discografiche degne di tale nome prima di far uscire una traccia contenente un campionamento preferiscono chiedere il permesso in anticipo.
Tutto questo per far capire che all’epoca venivano commercializzati ufficialmente dei brani che oggi sono considerati mashup o bootleg e che quindi non possono essere messi in vendita ma solo fatti circolare senza scopo di lucro.
Ma incominciamo a vedere nel dettaglio le differenze sostanziali:
REMIX
Il REMIX è un modo per dare al brano originale sonorità differenti per farlo conoscere in altri ambiti musicali.
Il REMIX viene solitamente commissionato dalla Label proprietaria del brano oppure direttamente dal produttore del brano stesso a DJ o produttori che si reputano interessanti per ampliare le Remix, possibilità di successo del brano.
Vengono fatti utilizzando alcune delle parti del brano originale , nel caso si tratti di una canzone solitamente viene utilizzata la parte vocale cambiandogli tutto l’arrangiamento, il REMIXER deve ricevere dal produttore tutte le parti, divise e prive di mastering, reputate interessanti per effettuare il lavoro.
Ogni tanto capita che un REMIX non autorizzato in precedenza ed inviato alla Casa Discografica del brano originale susciti interesse e venga pubblicato ufficialmente.
MASHUP
I MashUp hanno completamente cambiato il modo di proporre musica e di fare una serata all’interno dei locali e dei festival, ormai sono utilizzatissimi da tutti i DJ e ,alcuni creatori di mashup, sono divcntate delle vere e proprie star delle consolle avendo sfruttato al meglio questa opportunità tecnologica.
I geni assoluti del mashup made in Italy sono indubbiamente i Djs From Mars, il duo formato da Max Aqualuce e Luca Ventafunk, ma non si possono dimenticare RudeeJay, il gruppo DBMafia capitanati dal DJ Luke DB, Jack Mazzoni e per finire i For Minds con il mitico Sandro Murru assieme a Vincenzino, Umberto Balzanelli & Michelle.
Il MashUp si ottiene unendo due o più brani tra di loro sfuttandone le parti per creare un solo brano, solitamente vengono utilizzati parti di brani POP famosi insieme a parti strumentali di brani DANCE per rendere ballabili ed adatte ad ogni tipo di utilizzo canzoni che sarebbero difficilmente proponibili per il ballo. La cosa importante (a volte tralasciata da chi non conosce bene la musica) è che i brani utilizzati devono avere la stessa tonalità altrimenti il risultato diventa veramente fastidioso.
BOOTLEG
I bootleg sono bene o male sempre esistiti nella storia della musica, in passato erano dischi, stampati in maniera “pirata” e senza nessuna autorizzazione contenenti versioni inedite di brani oppure registrazioni live stampate e vendute senza che gli artisti originali ne sapessero nulla.
In ambito dance i primi BOOTLEG erano fatti in maniera molto semplice, solitamente veniva messa una base campionata sotto il brano originale.
A differenza dei MashUp, oggi i Bootleg sono dei remix non ufficiali di una traccia unica.
Sempre grazie alla tecnologia attualmente vengono fatti dei Bootleg che aggiungono all’originale non solo un semplice groove ma vanno anche a aggiungere parti di basso od altri strumenti all’arrangiamento.
MEDLEY
Per concludere chiariamo il concetto di MEDLEY.
Il MEDLEY nasce per unire in un unica traccia continuativa brani differenti dello stesso Artista o dello stesso Genere, il primo esempio che mi viene in mente è il Medley di “Capodanno” contenente una serie di brani Latino Americani in sequenza per il famosissimo DISCO SAMBA dei TWO MAN SOUND.
PENSATE CHE ANCHE NELL’EPOCA DI SPOTIFY IL “DISCO DEL TRENINO” risulta essere il più ascoltato nella prima notte dell’anno sul famoso portale di streaming.
Altri Medley famosi possono essere quello dei JIPSY KINGS e quello della colonna sonora di GREASE.
In tempi più recenti alcuni produttori, per vedere suonati i propri brani e avere un compenso dalla SIAE, producono inediti che poi vengono uniti a cover di brani famosi in modo da poter programmare sia il brano originale e conosciuto assieme alla propria creazione.
Solitamente questo metodo non ha molto di artistico ma viene usato per inserire nei bollettini di dichiarazione SIAE anche la propria opera che altrimenti in assenza del brano famoso non sarebbe stata programmata.
Per depositare correttamente un brano vi invito a leggere questo articolo
Intervista a Pascal Hendrick: una vita per la musica
Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il dj belga Pascal Hendrick, professionista del mixer che ha una carriera di ben 35 anni.
Produce musica fin dal 1999 e tra i suoi mille successi possiamo citare almeno L.a work – Monotone (Serch & Pascal remix), un pezzo house classic supportato tra gli altri anche dai mitici Dimitri Vegas & Like Mike.
Oggi collabora con molto con la casa discografica italiana Jaywork Music Group, soprattutto (ma non solo) con Reworked, label specializzata in cover di qualità assoluta.
Hai in serbo qualcosa di speciale per Reworked, la label che Jaywork dedica a nuove versioni di successi del passato?
Assolutamente sì! Ci saranno presto nuove cover new dance con il mio progetto Brooke Lee, mentre per One man sound le release riguarderanno di brani anni ’80 e ’90.
Lukulum è riservato a cover solari, mentre il progetto The man with the orange eyes è dedicato a cover synth wave. E’ veramente divertente lavorare su sonorità che ascoltavo sempre quando ero agli esordi come dj.
Continuo sempre a collaborare con tante label in giro per il mondo.
C’è sempre spazio per nuova musica di qualità. Il meglio deve ancora venire!
Intervista a Pascal Hendrick: una vita per la musica
Come hai iniziato a fare il dj?
Penso di essere sempre stato un dj, davvero!
Quando ero piccolo già giocavo con i vinili di mio nonno. Nell’adolescenza, sono subito diventato un fanatico delle discoteche.
Era in qualche modo ovvio succedesse.
E così, ho avuto la possibilità di diventare dj resident in un club del mio paese. Ci sono rimasto per ben dieci anni… e dopo, per vent’anni, mi sono esibito un altro club situato nella stessa strada. Oggi invece sono un freelance.
Ho avuto la possibilità recentemente la possibilità di di suonare ad un evento immenso, lo Zillion XXX ad Anversa (Belgio). C’erano ben 17.000 persone.
Come hai iniziato a produrre musica?
Ho iniziato a produrre perché come dj mi mi mancava il poter suonare le mie produzioni. Ne avevo in qualche modo bisogno.
Il mio primo vinile è uscito un bel po’ di anni fa, era il lontano 1991.
Mi sono appassionato davvero alla possibilità di poter produrre musica nel mio studio grazie a Phillip Dirix, un produttore belga che spesso è rimasto all’ombra dei grandi artisti.
Per me è una persona davvero speciale.
Ho migliaia di idee, spesso sono il tempo che manca e la quantità limitata di release che è possibile programmare che mi trattengono.
Per questo gli ultimi due anni, a causa dell’impossibilità di esibirsi, sono stati molto produttivi.
Lorenzo Tiezzi intervista Techneck per AllaDiscoteca
Intervista a Techneck talento olandese tra techno e tech house. Abbiamo incontrato il dj producer olandese Jerry Gildbrandsen ovvero Techneck, che ha scelto questo nome perché faceva l’operaio specializzato in un’industria meccanica quando iniziò ad avere problemi al collo.
Dopo gli esordi come dj al party Kortsluiting è pian piano cresciuto come produttore, grazie anche ad una serie di radioshow molto amati.
Tra le label con cui Techneck pubblica musica più spesso c’è l’italiana Jaywork Music Group, l’universo musicale oggi gestito da Luca Peruzzi e Luca Facchini. “Il mio obiettivo è, far sentire forte la mia musica nei festival e nei club”, spiega Techneck.
“Ci stavo riuscendo e avevo già diverse date fissate tra cui una all’immenso Nature, in Germania… quando purtroppo la pandemia ha preso il sopravvento. Ma l’obiettivo è sempre più vicino!”.
Come hai iniziato a fare il dj e a produrre musica?
Ho iniziato a suonare la batteria quando avevo solo 4 anni e gli strumenti musicali, tutti, mi ha sempre interessato.
Nel 2016 ho iniziato ad interessarmi di apparecchiature per dj, fino ad acquistare un set Nexus Pioneer e poi pubblicare i miei dj set su Mixcloud and SoundCloud.
Mio figlio e mia moglie mi hanno aiutato a creare un logo.
Sono partito così, per poi arrivare alla produzione nel 2019. Al mio primo singolo “Give me a Bassline” si dimostrarono interessate tante label, ma il mio cuore battè subito forte per Jaywork.
E’ fantastico poter vedere oggi dei video su Tik Tok in cui qualcuno utilizza la mia musica! E’ uscito da poco il mio secondo EP techno, che sta andando molto bene.
C’è un pezzo che ho chiamato “Trap”, perché mette insieme alcuni elementi della techno con il rap.
Usi molto i radioshow per promuovere la tua musica?
In realtà sono proprio le radio ad essersi interessate, nel tempo, alla mia musica.
E così oggi realizzo mix di musica techno e tech house ogni venerdì, sabato e domenica.
Non faccio solo questo però: ho già suonato come dj guest a Las Vegas, in Gran Bretagna, in Canada, in Croazia, in Germania ed in altri paesi, oltre ovviamente che in Olanda.
Per colpa della pandemia a lungo non siamo riusciti a far altro che farci ascoltare su YouTube e altrove online, ho solo cercato di farlo bene.
Intervista a Techneck, talento olandese tra techno e tech house
Che brani hai pubblicato in questo periodo con Jaywork Music Group?
Sono anni che collaboro con questa label in cui credo molto.
Recentemente ho remixato “No regular” di Ricky Fobis. (Beatport Link)
Il remix è uscito su D-Side e in diverse importanti selezioni techno sui dj shop internazionali
Il 29 ottobre 2021 esce invece “Heal Me Up”, un mio brano su Ritmika. Questo brano deep techno, l’ho prodotto quando mia moglie è stata operata in ospedale.
Entro l’anno uscirà anche “Kill The Virus”, un brano ovviamente dedicato alla pandemia.
Ci segnali qualche nuovo talento del mixer che ti regala emozioni?
In ambito techno, il mio dj producer preferito è Egbert, che è olandese.
Per quel che riguarda la tech house è invece Alexic Rod.
Mi piace molto anche Chelina Manuhutu (legata alla scena ibizenca, sta crescendo moltissimo a livello internazionale proprio in questo periodo, NDR).
Intervista a Techneck, talento olandese tra techno e tech house
Che consiglio daresti ai ragazzi che sognano di diventare dj e producers?
Se davvero vuoi diventare dj producer, l’unico consiglio che darei è: segui il tuo sogno e non mollare mai.
La musica è fatta per metterci in connessione, crea amore e non guerre. Chi ha voglia di entrare in contatto con me mi trova qui: https://linktr.ee/Techneck
E tu, che obiettivi hai?
E’ far sentire forte la mia musica, anche nei festival.
Ho già suonato in tanti paesi del mondo ma l’obiettivo era quello.
Ci stavo riuscendo e avevo già diverse date fissate tra cui una all’immenso Nature, in Germania, quando purtroppo la pandemia ha preso il sopravvento.